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La Riserva regionale dei Calanchi

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Studi condotti per oltre un ventennio lungo il versante occidentale della collina su cui sorge Montalbano Jonico hanno consentito di ricostruire in dettaglio la storia dell’evoluzione stratigrafico-ambientale quaternaria di questo che un tempo era il fondale di un paleomare (Quaternario o Neozoico sono due termini che indicano l’era geologica più recente, quella in cui viviamo, marcata da varie glaciazioni e iniziata circa 1,8 milioni di anni fa).

I risultati delle ricerche hanno permesso di proporre la Sezione di Montalbano Jonico come sezione di riferimento internazionale per lo stratotipo del limite Pleistocene inferiore-medio.

Proprio per la particolarità geologica e l’alta valenza scientifica dei Calanchi di Montalbano, la Regione Basilicata ha inteso tutelare quest’importante area naturale, che può considerarsi un vero museo a cielo aperto ricchissimo di fossili, istituendo con L.R. n.3 del 2011 la “Riserva regionale dei Calanchi di Montalbano Jonico”.

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Ma l’area calanchiva di Montalbano – unica al mondo per gli aspetti geologici e paleontologici – è anche di particolare pregio paesaggistico, ambientale, archeologico e culturale.

Le profonde incisioni dei calanchi che degradano fino ai campi coltivati, contornati da boschetti di macchia mediterranea, pini e cipressi, disegnano paesaggi di grande suggestione, come spettacolare è il geosito di “Tempa Petrolla”, uno sperone isolato di roccia che si innalza in un mare di argilla.

Il particolare ambiente dei calanchi ha selezionano una vegetazione tipica che si è adattata alle difficili condizioni climatiche e pedologiche. La flora, quindi, è più ricca e complessa di quanto non sia comunemente ritenuto e comprende autentiche rarità botaniche, tutelate dall’Unione europea.

Anche la fauna è più ricca di quando il brullo paesaggio possa far ritenere. Molte specie animali, infatti, popolano la Riserva, che resta collegata attraverso piccoli corsi d’acqua (veri “corridoi vegetazionali”) alle aree verdi dell’Agri e del Cavone. L’ampia area dei Calanchi lucani permette la sosta e la riproduzione di diverse specie di uccelli, tanto da essere riconosciuta a livello europeo come I.B.A. (Important Bird Area).

Il Centro storico (Terra vecchia) di Montalbano – naturale punto di arrivo o di partenza per escursioni o passeggiate nella Riserva - mantiene un interessante impianto romano, mura medievali e seicentesche ben conservate, diversi palazzi storici e chiese. Dai suoi belvedere si domina la pianura metapontina e si osservano storici luoghi del periodo ellenistico e romano, come Eraclea e Pandosia. Spettacolare è poi l’affaccio all’area piu’ impervia dei calanchi su cui Montalbano è stato edificato.

Una visita alla Riserva ed all’adiacente Terra vecchia di Montalbano, pertanto, offre esperienze uniche, variegate e di grande suggestione.

Le "Appiett’"

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Vari sentieri e piste attraversano la Riserva dei Calanchi di Montalbano. Particolarmente interessanti sono alcune mulattiere (le storiche appiett’) che da tempi remoti collegano il Centro storico ai terreni irrigui della Val d’Agri (i così detti Giardini) o si innescano sulle vecchie vie della transumanza.

Per la natura geomorfologica impervia del territorio, le appiett’ si sonodano lungo percorsi particolarmente panoramici e suggestivi, che spaziano lungo la valle dell’Agri, dal mare Jonio fino alle montagne del Parco del Pollino.

Alcune inoltre attraversano o fronteggiano i siti geologici di maggiore interesse della Riserva, costituendo oggi degli splendidi sentieri per gli escursionisti.

 

Cartografia della Riserva

Scarica la brochure della Riserva

Fronte
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Retro
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